FDL2018, di Gioia su accordo CREA e Consorzio Nu.Va.U.T.

12/09/2018



L'uva è uno dei prodotti di punta dell'agricoltura pugliese e, oggi, grazie a una stretta collaborazione tra pubblico e privato, sarà sempre più competitivo e appetibile per i mercati internazionali. È questo l'obiettivo dell'accordo presentato l'11 settembre in occasione della occasione dell'82esima Fiera del Levante nel Padiglione 18 ‘Puglia, dove l'agricoltura è bellezza', tra il Consorzio di produttori ‘Nuove Varietà di Uva da Tavola' (Nu.Va.U.T.) e il CREA, l'ente di ricerca agroalimentare.

Nu.Va.U.T.è il primo consorzio italiano di aziende (ad oggi 24) che investe nella ricerca pubblica e in particolare nel settore dell'uva da tavola. Il CREA ha puntato sulla studio di nuove uve con e senza semi, raggiungendo risultati che hanno attirato l'attenzione di operatori della produzione e della commercializzazione pugliesi e italiani, i quali per sostenere tale studi, si sono consorziati. Sono state messe a punto oggi le prime 12 nuove varietà testate nelle diverse aziende di produzione per poter meglio studiare le tecniche di produzione, il tutto con la collaborazione tecnica dei ricercatori del CREA e agronomi delle aziende Nu.Va.U.T.

"Oggi celebriamo un'iniziativa interessante che parte dall'impulso imprenditoriale di una serie di aziende – ha detto l'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, nel corso della presentazione – le quali, cogliendo le opportunità del mercato ma anche valutando le criticità, hanno individuato delle soluzioni che riteniamo possano essere di esempio per altri: innovazione e ricerca. Il comparto dell'uva da tavola in Puglia è uno dei più omogenei e organizzati e con imprese particolarmente forti a livello territoriale. Abbiamo oggi una serie di aziende che già singolarmente sono solide ma che hanno deciso di sacrificare parte della propria autonomia imprenditoriale per una strategia comune. Nessuna azienda da sola, infatti, avrebbe avuto la capacità economica di sostenere un tale accordo. Insieme, invece, rappresentano un esempio virtuoso di come organizzare una filiera, facendo anche a meno dell'aiuto pubblico. Queste imprese hanno difatti valutato che era più conveniente stare assieme e guardare al futuro immaginando come investire e rendere di lunga durata il successo di un comparto. Sono aziende che hanno lavorato con un ente pubblico non per attingere risorse, ma per attivare ricerche che nel tempo si traducono in risorse. Per questo, come Regione, siamo orgogliosi ma siamo anche chiamati a una responsabilità più grande. La Regione non dovrà far mancare il proprio aiuto. Dobbiamo sostenere e investire nelle realtà imprenditoriali che realmente puntano ad essere competitive. Così come dovrà accadere con le risorse dedicate alla ricerca. La Misura 16.2 del PSR Puglia, con una dotazione complessiva iniziale di circa 32 milioni di euro e una disponibilità attuale sul bando di 24 milioni, è dedicata alla sperimentazione e applicazione di nuove tecnologie di processo e di prodotto. Essa sarà operativa nei prossimi giorni e ci consentirà di fare investimenti nella ricerca connessa alle imprese e alle loro produzioni".

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