FdL 2017, di Gioia e Nardone su cooperazione tra ricerca e PA per lo sviluppo delle filiere alimentari

19/09/2017

Il sistema della ricerca e l'Università insieme alla Regione Puglia per far rete con l'obiettivo di creare valore e migliorare la sostenibilità economica, sociale e ambientale delle filiere alimentari. È questo il tema della tavola rotonda che si è tenuta sabato 16 settembre in Fiera del Levante, nella Sala convegni del padiglione dell'Apulian Lifestyle. È stato un momento conclusivo del convegno organizzato dalle società scientifiche Sidea e Siea sul tema "Strategie cooperative e creazione del valore in una filiera alimentare sostenibile" e che ha visto la presenza in Puglia, tra Bisceglie e Trani, di quasi 200 economisti agrari ed agroalimentari italiani.

A moderare il tavolo il direttore di Dipartimento regionale Mobilità, qualità urbana, opere pubbliche, ecologia e paesaggio, Barbara Valenzano

"Il mio ringraziamento – ha sottolineato l'assessore alle Risorse agroalimentari della regione Puglia, Leonardo di Gioia, intervenuto al convegno - va a agli organizzatori dell'evento per aver portato qui in Fiera un contributo culturale ma soprattutto per aver promosso un tema, qual è quello della cooperazione tra Pubblica amministrazione e Università, che riteniamo una strategia vincente nell'attuazione delle nostre politiche regionali. Due comunità scientifiche che dialogano e si pongono il tema di aumentare il rispettivo livello di conoscenza, in un'ottica della condivisione, è sicuramente un bel messaggio. Altrettanto importante è l'immagine di una ricerca scientifica che si apre al territorio - alle imprese, alle organizzazioni di categoria, agli enti pubblici – soprattutto  in un settore quale quello agricolo, strategico per la nostra regione, non solo di un punto di vista economico, ma anche ambientale, paesaggistico e sociale. Non a caso la Regione Puglia, per prima, sta dimostrando particolare attenzione ai rapporti con la ricerca scientifica e al positivo apporto che questa può offrire in termini di know-how a supporto delle decisioni tecniche e politiche".

"Chiediamo – ha concluso l'assessore, rivolgendosi ai ricercatori e studiosi -, di darci il meglio delle produzioni scientifiche. Il convegno deve essere occasione per istituzionalizzare questa buona pratica a vantaggio delle associazioni agricole, come portatori di interesse del mondo rurale, e più in generale delle imprese e di tutti gli attori coinvolti".

Per il direttore regionale di Dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone, con "oggi terminiamo un percorso di lavoro faticoso ma molto interessante che ha messo insieme una serie di attori del mondo agricolo, tra cui quello scientifico. Lo studio delle politiche regionali non può prescindere da analisi e approfondimenti che hanno come interlocutori privilegiati gli esperti di economia e politica agraria. Numerosi sono i campi in cui tale virtuosa relazione può essere sviluppata. Per cui si accoglie assai favorevolmente la disponibilità offerta dai Presidenti di Sidea, prof. Marangon, e di Siea, prof. Pulina, di contributi e supporto della comunità scientifica che rappresentano. Peraltro, nella definizione dei compiti dell'Agenzia strategica del Dipartimento prevista dal modello Maia, si è pensato proprio a dotare strutturalmente la Regione Puglia di questa funzione di studio e analisi del sistema agro-alimentare regionale e degli effetti che le decisioni politiche possono avere sul tessuto produttivo regionale".

"Lo studio scientifico – ha concluso Nardone -, rispondendo ad una domanda del dir. Valenzano – è anche strumento irrinunciabile per promuovere e tutelare un modello di economia circolare che ci consenta, per esempio, di utilizzare al meglio l'acqua e di conservare al meglio la fertilità dei suoli. L'utilizzo inefficiente dell'acqua è causa di salificazione e inquinamento delle falde a cui si può rispondere programmando un uso mirato dell'irrigazione o con l'apporto di acque depurate. Il riutilizzo di fanghi può essere un'ottima strategia che solo la scienza può consegnarci per sostenere le nostre aziende e la loro qualità produttiva".

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